Sono un fan di Bojack Horseman. Per questa mia passione sono in costante disaccordo con mia moglie, non riesco in alcun modo a convincerla a guardare insieme questo vangelo apocrifo animato. Pensavo di avere a che fare con un caso isolato. Mi sbagliavo. Mi sono recentemente trovato a dover convincere alcuni miei amici della qualitá di Bojack. Eppure ogni volta che ci provo non riesco a trasmettere la grandiositá di quest’opera. Sono un pessimo Horseman-profeta.

Bojack-Horseman
Il protagonista in tutto il suo splendore equino…

Bojack Horseman é una serie televisiva animata che tratta le gesta dell’omonimo protagonista, un attore di una famosissima sit-com negli anni ’90 ma ormai in totale declino personale e lavorativo. Durante le puntate seguiamo i tentativi di Bojack per tornare nell’olimpo di Hollywoo(d), ma soprattutto i suoi tentativi di gestire la sua depressione cronica e l’irrefrenabile pulsione a distruggere qualsiasi rapporto umano. Ovviamente fallendo miseramente, a causa del suo ego e del suo abuso di alcool e qualsiasi droga. Particolaritá dello show, nel mondo di Bojack gli umani convivono con quelli che si possono descrivere come animali antropomorfi, lo stesso Bojack é un cavallo.

A questo punto ovviamente tutti (soprattutto mia moglie) iniziano a storcere il naso, mmmh un cartone animato con protagonista un cavallo parlante chissá quanto sará serio, sará la solita cavolata demenziale.

Piú che demenziale Bojack l’umorismo di Bojack é una satira pungente contro la superficialitá della cultura hollywoodiana e le sue star. Lo stesso protagonista ne é lo specchio, talmente preso dal suo ego da dimenticarsi di quanto le persone accanto a lui abbiano delle necessitá e una vita all’infuori di Bojack.

Ma non ho capito, si ride oppure no?

Certo, ma non alla maniera dei Griffin, Simpson, South Park et similia, l’umorismo é piú adulto e realistico e condito con un cinismo notevole. La questione animali antropomorfi é gestita in modo magistrale, quasi non ci si rende conto della presenza di creature diverse dagli umani ma soprattutto alcune delle battute piú belle sono giochi di parole proprio sulle varie specie animali (purtroppo nel doppiaggio italiano qualcosa si perde). La puntata ambientata nella cittá sottomarina rimane una pietra miliare della filmografia mondiale.

Ho visto la prima puntata, hai detto che si ride ma che noia…

Tralasciando che se avete un abbonamento Netflix e vi fermate alla prima puntata allora non siete persone con cui voglio condividere l’ossigeno: É VERO IN ALCUNI PUNTI BOJACK HORSEMAN É LENTO. Come giá accennato non é una serie animata come Simpson e Griffin dove ogni puntata puó essere vista senza particolari vincoli, Bojack Horseman deve essere guardato serie per serie per apprezzare lo sviluppo dei personaggi e fino ad un certo punto la mancanza di sviluppo di Bojack stesso. Se dovessi descrivere la serie in una frase sola direi: ” Bojack Horseman é la cosa piú divertente e pungente che vi possa capitare di vedere sulla Depressione”.

Hai detto Depressione?!

Sí ho detto Depressione. Bojack é la rappresentazione perfetta di una persona affetta da Depressione cronica. Nonostante la fama e il successo non riesce ad essere felice come se qualcosa gli mancasse. Il cast di comprimari cerca in ogni modo di risollevare Bojack dalla sua condizione ma ogni tentativo fallisce miseramente e in alcuni casi anche tragicamente.

Ma come puó Bojack Horseman essere tutto questo?

Non lo so, eppure lo é! Una satira sulla cultura della superficialitá americana, una storia di depressione e disperazione e una serie televisiva divertente.

La forza di Bojack é la sua profonditá e i suoi molteplici livelli di interpretazione, i suoi personaggi non sono macchiette bidimensionali ma sembra quasi di vedere persone vere affrontare la vita di tutti i giorni; considerando che la metá di loro sono animali antropomorfi é una cosa stupefacente.

Non dimentichiamo poi il fantastico cast vocale originale:

  • Will Arnett nei panni dell’equino perennemente depresso;
  • Alison Brie concede la voce a Diane Nguyen, la biografa di Bojack;
  • Aaron Paul sveste i panni di spacciatore di metanfetamine per dare voce al “coinquilino” di Bojack;
  • Amy Sedaris interpreta Princess Carolyn l’agente “felino”di Bojack;
  • Paul F. Tompkins da voce al mio personaggio preferito il Labrador Mr. Peanutbutter!

In conclusione

Bojack é una serie per tutti? NOOOO!! Non la farei mai vedere ad un bambino, MAI! Ma é una serie che tratta di tematiche difficili, diverte e fa riflettere, cosa piú unica che rara. Non fermatevi alle prime puntate, finite stagione per stagione e poi giudicate la storia del cavallo depresso e dei suoi comprimari.

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